Descrizione
Il Grero (o Nero di Todi) è una varietà autoctona di Grechetto a bacca nera. A partire dal 2005 è stato oggetto di un progetto di ricerca che ha coinvolto Cantina Zazzera e Università degli Studi di Perugia; anni di studio e sperimentazioni, culminati nella sua iscrizione al Registro Nazionale delle Varietà di Vite nel 2011.
Metterlo in produzione è una scelta che rispecchia perfettamente chi siamo e cosa vogliamo fare. Rievocare la storia, valorizzare le tradizioni, riportare in tavola i sapori e gli odori del passato sono da sempre obiettivi fondamentali per la nostra famiglia. Ispirati dalla tradizione dei nonni, dalle loro cantine e dalle loro viti maritate all’acero, abbiamo recuperato un vino dal sapore antico e unico.
Il ritrovamento e il cambio di nome
Per essere sicuri che si trattasse di un vitigno autoctono, dovevamo trovarne traccia nel nostro territorio. È grazie alla tenacia di Alessandro Carletto, il nostro enologo, se ce l’abbiamo fatta: è stato lui, nel febbraio 2009, a localizzare la pianta madre a Romazzano (una piccola frazione di Todi, non lontana dalla vigna Zazzera). Una vite di oltre 120 anni, con un tronco del diametro di 37 centimetri.
Un altro prezioso collaboratore è stato il Professor Alberto Palliotti del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali dell’Università di Perugia. Analizzando documenti storici scritti tra fine ’800 e inizi ‘900, Palliotti ha confermato la presenza di un pregiato vitigno chiamato Greco Nero nel territorio di Todi. Insieme abbiamo condotto studi e sperimentazioni per la sua riscoperta.
Il Greco Nero era una vite maritata, cresceva cioè avvinghiandosi agli alberi; una tecnica di coltivazione ereditata dagli Etruschi che i nostri nonni conoscevano bene.
A parte qualche cenno storico, però, di questa varietà non sapevamo molto. Per individuarne i principali caratteri comportamentali, abbiamo condotto ricerche specifiche sul campo: analisi ampelografiche e molecolari, ricerche agronomiche, vinificazioni, analisi chimiche, fisiche e sensoriali.
Non restava che un ultimo dubbio da sciogliere: Greco Nero era anche la denominazione di un vitigno calabrese, già iscritto nel Registro Nazionale delle Varietà di Viti. Appartenevano alla stessa varietà? Li abbiamo confrontati e abbiamo capito che si trattava di due vitigni differenti tra loro, uniti solo per caso dal nome. Abbiamo allora deciso di rinominare il Greco Nero umbro per liberare il campo da ogni ambiguità. Il passaggio è stato semplice: è bastato fondere Greco e Nero insieme, per arrivare a Grero.
Un brindisi al Grero Zazzera
Oltre a una storia affascinante, il Grero ha anche un sapore particolare e importanti proprietà organolettiche. Il vitigno dal quale si ottiene questo vino è ricchissimo di polifenoli e antociani, che hanno rispettivamente proprietà antibatteriche e antiossidanti. Le uve maturano e sono raccolte tardi (dopo metà ottobre), per questo motivo il vino ha una forte acidità; è tuttavia povero di tannini, quindi non è astringente ed è facile da bere. Ha un colore viola intenso tipico dei vini novelli, ma che rimane inalterato nel tempo e profuma di spezie e frutti rossi (mora, mirtillo, lampone). È adatto all’affinamento in legno. Le viti hanno una produzione limitata e una resa annuale molto variabile, caratteristiche che rendono questo vino una rarità dell’enologia umbra, destinata ai veri intenditori. Merita sicuramente un assaggio!